StMichel-Mavic-Auber 93, nuove ambizioni per la storica formazione francese

Il panorama ciclistico francese continua a essere uno dei più floridi. Al netto di quanto accaduto con la B&B Hotels, costretta all’immediata sparizione dopo aver annunciato grandi progetti per il 2023, oltralpe si contano ben quattro formazioni WorldTour, una Professional e una scena Continental molto variegata. E anche in campo femminile le cose non vanno male, vista la presenza di una formazione al massimo livello e di tante realtà desiderose di crescere. E, in vista del futuro prossimo, c’è una squadra già attiva sia con gli uomini che fra le donne che non nasconde propositi di sviluppo.

È la StMichel-Mavic-Auber 93, formazione a dir poco storica, dato che le sue radici risalgono a quella Aubervilliers93-Peugeot che era già attiva nel 1994. Da allora, la squadra è sempre rimasta attiva nel mondo del ciclismo, assumendo nel 2018 la denominazione StMichel-Auber, che per il 2023 sarà integrata dal marchio Mavic. Per la nuova stagione, i dirigenti hanno annunciato l’aumento dei fondi a disposizione, aumento che nel caso della formazione femminile è un raddoppio rispetto al 2022.

“Con l’arrivo di Mavic siamo a un punto di svolta della nostra storia – le parole del dirigente Stéphane Javalet raccolte da Le Parisien – Nel 2022 abbiamo fatto un primo passo di crescita con l’apertura della branca Pro femminile (che ha partecipato anche al Tour de France Femmes 2022 – ndr) e ora stiamo facendo un nuovo movimento in avanti. Con le ragazze, l’obiettivo a lungo termine è quello di entrare nel WorldTour, anche se per farlo non bastano li aspetti economici ma servono anche i risultati”.

E i maschi? La squadra è di livello Continental, ma già in passato le sue maglie hanno saputo mettersi in mostra in corse importanti, tanto che Jason Tesson ha saputo raccogliere tanti risultati di alto livello, guadagnandosi la chiamata della TotalEnergies. In questas sessione di CicloMercato sono però arrivati Rudy Barbier (Israel-PremierTech) e Théo Delacroix (Intermarché-Circus-Wanty): “Barbier non è venuto da noi per infilare le perline nelle collane – le parole di Javalet – Lui vuole vincere, dopo un paio di stagioni difficili. Abbiamo una buona squadra e sono convinto che riusciremo ad avere visibilità. Sono convinto, poi, che il modello economico delle squadre UCI di seconda divisione andrà evolvendosi e che squadre del nostro livello saranno in grado di seguire l’onda”.

 

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